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Parabola Zen: un evento negativo è un bene o un male per noi?

Parabola Zen. Dopo mesi proponiamo una parabola che aiuta la mente nel pensare positivo. Un evento negativo può all’apparenza sembrare tale. Di sovente si parla di opportunità nelle disgrazie. Molti di noi pensano siano luoghi comuni. Difficili da sfatare. Ma è tutto un gioco della mente e degli eventi. La nostra esistenza è costellata di eventi spiacevoli o dolorosi. Ma spesso si possono rivelare il preludio della felicità.

La parabola che proponiamo oggi è una fotografia di queste parole. Dopo aver letto chiedetevi: un evento negativo è un bene o male per me?

La parabola del contadino saggio

Tanti anni fa, in un villaggio cinese, viveva un contadino anziano. Si procurava da vivere grazie al suo cavallo ed all’aiuto nei campi di suo figlio.

La sua misera ma dignitosa esistenza dovette subire un triste evento: il suo cavallo scappò e non poté lavorare la terra, unica sua fonte di sostentamento.

L’uomo era ben voluto e per questo i suoi vicini gli mostrarono la loro solidarietà, dispiacendosi dell’evento.
L’uomo saggio e gentile li ringrazio ma chiese loro: “Come fate a sapere se ciò che mi è successo è un bene o un male per me? Chi lo sa!”.

I vicini capirono che l’uomo era scosso e non dettero peso alle sue parole.
Una settimana dopo il triste evento, il cavallo ritornò a casa. Non solo. Aveva con sé tanti altri cavalli. Una mandria intera.

La notizia fece il giro del paese. Gli abitanti del villaggio, gli stessi che si erano dispiaciuti per l’evento negativo della settimana precedente, passarono da lui a congratularsi.

L’uomo con la stessa saggezza della settimana precedente disse: “Grazie per la visita e per la vostra solidarietà. Ma come fate a sapere che questo è un bene o un male per me?”.
La perplessità dei vicini fu palese ma andarono via senza dir nulla.

Qualche settimana dopo, nell’intento di addomesticare i cavalli, il figlio del contadino si fece male. Cadde da cavallo e si spezzò una gamba.

Anche in questo caso, i vicini mostrarono solidarietà all’uomo, dispiacendosi dell’accaduto.

Il contadino con la sua proverbiale saggezza, rispose con la stessa domanda di sempre: “Come potete sapere se l’accaduto è una disgrazia per me? Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo”.
Per l’ennesima volta, i contadini, andarono via in silenzio.

Il conflitto tra Cina e Giappone

Mesi dopo, Giappone e Cina, entrarono in guerra. Il governo ordinò di reclutare tutti i ragazzi abili per far parte dell’esercito. Furono reclutati tutti i giovani, eccetto il figlio dell’uomo con la gamba rotta. Tutti i ragazzi morirono in guerra. Il ragazzo, figlio del contadino, guarì e vendette i cavalli procurandosi una rendita. Il saggio contadino con i soldi passò dai vicini che si erano sempre mostrati solidali e li aiutò.

Capirono così le parole dell’anziano contadino. Il saggio li invitava sempre a non esaltarsi e a non lasciarsi abbattere dagli eventi, accogliendo sempre ciò che è, consapevoli del fatto che – al di là del bene e del male – tutto potrebbe rivelarsi diverso da come appare.

Un insegnamento che ancora oggi risulta molto attuale.

 

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One Comment

  1. Franco Alfano ha detto:

    Uno dei precetti fondamentali del Buddismo è che non bisogna esaltarsi per gli eventi positivi nè abbattersi per quelli negativi.
    Sono pienamente d’accordo su questo.
    Nella vita tutto è impermanente, la vita stessa é impermanente; non conosciamo il futuro, ma possiamo star certi che sarà diverso dal presente e per quanto cerchiamo di organizzarlo ci troveremo sempre di fronte a sorprese ed imprevisti.

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